GENERALITA'

REGLA DE OSHA Y REGLA DE IFA

 
La Santeria è composta dalla Regla de Ocha e la Regla de Ifa, due rami della stessa credenza.
Con la prima si intende tutta la parte legata al mondo dei Santeri come figura adivinatoria. In questa “terra” lo strumento che viene utilizzato come oracolo sono 16 conchiglie (caracoles), in lucumì “kauris”, la “ bocca del Santo”.


La Regla de Ifa si riferisce alla “terra” del Babalawo, il Sacerdote che la rappresenta. In questo caso gli strumenti adivinatori sono gli Ikine (semi di palma) o l’opquele (catena de Ifa), che intercedono unicamente per Orula, l’adivino per eccellenza.
I due cammini sono in sinergia tra loro, essendo uno dipendente dall’altro.

LA TRILOGIA OLOFIN-OLORUN-OLODUMARE

  
La trilogia Olofin-Olorun-Olodumare che, semplificando, sono il creatore, la legge universale e la forza vitale, che la religione Cattolica chiamerebbe Santissima Trinità. Sono fonte dell´Aché, il dono, la grazia, l´energia spirituale.

Per alcuni non si tratta di una trilogia, ma di un Dio unico, quindi la Santeria sarebbe una religione monoteista, e i rimanenti Orishas (Santi) dei semidei, esseri umani che in vita hanno fatto grandi cose ed una volta morti sono stati eletti al rango di divinità. Essi impersonificano la natura con funzione di messaggeri della divinità primordiale.


In numero di circa 400 nella religione originale Yoruba, una quarantina nella Santeria, di cui solo una quindicina quelli conosciuti dalla maggioranza dei fedeli, ricordano parecchio la mitologia greca con le varie divinità antropomorfe in guerra, che si rubano le compagne, si vendicano, si alleano e si proteggono vicendevolmente. I racconti mitologici di queste divinità sono chiamati Patakìn.

LA CREAZIONE SECONDO LE CREDENZE YORUBA


Olofin, Dio onnipotente, viveva in uno spazio infinito, fatto solo di fuoco, fiamme e vapore densissimi. Era così che Olofin voleva l´universo. Ma venne il giorno in cui si annoiò della solitudine e decise che era arrivato il momento di abbellire quel paesaggio tanto cupo e ostile. Liberò la sua potenza così da far scendere acqua a torrenti. Alcuni elementi solidi si opposero al suo attacco e così si formarono enormi voragini nella roccia: l´oceano vasto e misterioso dove risiede Olokun.

Nei punti più accessibili prese dimora Yemayà, vibrante nei suoi colori, l´azzurro e l´argento. Yemayà fu dichiarata madre universale, madre degli Orisha. Dal suo ventre uscirono la luna e le stelle, il secondo passo della creazione. Olodumare, Obatalà, Olofin e Yemayà decisero che il fuoco, spento in alcune zone, e ancora forte in altre, venisse completamente assorbito dalle viscere della terra, attraverso il temuto e venerato Aggayù Sola, rappresentato dal vulcano e dai misteri delle profondità.

Mentre si spegneva il fuoco, le ceneri si sparsero ovunque, formando la terra, rappresentata da Orichaoko, che le diede forza al punto da permettere la nascita degli alberi, dei frutti e delle erbe. Nei boschi si aggirava Osain, con la sua saggezza antica sulle facoltà mediche delle essenze e delle erbe. Nacquero così anche le paludi. Da quelle acque stagnanti originarono le epidemie, personificate da Babalù Aye. Yemayà la saggia, la generosa, madre di tutto e di tutti, decise di dare delle vene alla terra e creò i fiumi di acqua dolce e potabile, perché Olofin potesse creare gli esseri umani. Fu così che nacque Ochun. Le due si unirono in un abbraccio di amicizia che diede al mondo un´inestimabile ricchezza.

Olofin decise di ritirarsi e di vivere lontano, dietro il sole, Olorun, e lasciò come suo rappresentante ed esecutore dei suoi ordini Obatalà, il quale creò gli esseri umani. Ma iniziò un vero disastro.

Obatalà, tanto puro, bianco e pulito cominciò a soffrire per le intemperanze degli uomini. Stanco di tanta sporcizia, si innalzò per vivere tra le nubi. Da lì iniziò a osservare il comportamento degli uomini e si rese conto che qualcosa non andava. Olofin si era dimenticato di creare la morte.
Olokun è il mistero degli oceani. E´ quanto di più immenso e profondo si possa immaginare, un´entità talmente estesa e misteriosa che la mente umana non riesce a concepirla e a farne una rappresentazione.

Olokun è, assieme a Yemayà, il principio vitale per eccellenza, colei da cui tutto scaturisce. Proprio in funzione della sua immensità e della sua impensabilità, Olokun è l´unico Orisha di cui non è possibile fare una rappresentazione materiale. Nessun essere umano può essere posseduto da Olokun perché la sua vastità non potrebbe mai essere racchiusa in un corpo tanto limitato. Si può dire che Olokun è un´entità mistica a cui i credenti si rivolgono con estremo timore e rispetto.